Care compagne e cari compagni
a nome
del Movimento Sinistra Unita e del Movimento Radicalsocialista
salutiamo con assoluto favore, pur senza entrare nel merito delle
dinamiche interne al Partito della Rifondazione Comunista, questa
iniziativa del compagno Claudio Grassi per ridare unità alla
Sinistra.
Il punto da cui noi partiamo, infatti,
è proprio l'assoluta necessità di restituire alla Sinistra la
rappresentanza politica e sociale unitaria, forte e di massa dei ceti
popolari. Questo significa affermare anzitutto il nostro essere
alternativi sia al centrismo del Partito Democratico garante del
mantenimento dello status quo capitalista sia alle destre ed al
Movimento 5 Stelle. Solo una volta che sia stata ricostruita una
forte presenza come Sinistra si potrà poi eventualmente prendere in
considerazione con quali altri soggetti politici sia possibile
trattare delle alleanze politiche ed elettorali.
La rinascita della Sinistra richiede
secondo noi tre passaggi tutti necessari.
Primo. Per rimettersi in sintonia con
una società che nella sua composizione sociale, nei valori e nei
riferimenti ideali in cui si riconosce è profondamente cambiata
negli ultimi decenni serve un processo di rielaborazione culturale e
di linguaggio, senza preconcetti, senza riproporre pigramente ed
inutilmente termini arcaici e ormai incomprensibili ai più ma senza
mai tradire ciò che è intimamente connaturato e che è
assolutamente prioritario nell'identità della Sinistra e cioè
l'uguaglianza e la liberazione dal bisogno.
Secondo. Evitando di addentrarsi in
analisi generali sulla crisi ed i limiti della democrazia liberale e
rappresentativa nell'Occidente, della sottomissione della Politica
all'economia e ai mercati, di come la sovranità del popolo sia
usurpata da potentati economici e finanziari è evidente come
soprattutto in Italia i fenomeni distorsivi della democrazia abbiano
un peso tragicamente insostenibile. In Italia non ci facciamo mancare
niente. Oltre a quanto prima indicato abbiamo – in quantità
industriali - criminalità organizzata, corruzione, voto di scambio,
evasione fiscale, massonerie e servizi segreti deviati, l'influenza
delle gerarchie ecclesiastiche, un sistema informativo non libero e
pluralista, una legge elettorale maggioritaria e incostituzionale, la
subalternità ai nostri protettori stranieri (Stati Uniti, Germania e
non solo). L'Italia è il Paese dove sono state ordite stragi,
fomentati terrorismi e si sono progettati colpi di Stato per impedire
che una parte politica, il PCI, potesse assumere la guida del governo
e dove la criminalità organizzata a colpi di bombe ha imposto agli
organi dello Stato di trattare le sue richieste. In queste condizioni
con un sistema economico, politico, mediatico, militare che ci è
nemico (riflettondosi sul piano culturale e sociale generale) e dove
la stessa CGIL, il maggior sindacato dei lavoratori, la cui
involuzione è intimamente legata a quella del PD, ha perso il
carattere di forza di opposizione sociale e la volontà di mobilitare
le masse, la Sinistra di Alternativa ha ben pochi spazi di azione. Il
progetto strategico dunque che ci poniamo per ridare forza e presenza
alla Sinistra nel nostro Paese è quello di creare una rete diffusa
sul territorio di iniziative sociali, solidali, di muto aiuto in
grado di rappresentare dei punti di riferimento reali per le persone
ed i loro bisogni, nella difesa dei diritti, nella creazione di
opportunità per recuperare reddito e lavoro, in occasioni di
socializzazione. Chiamateli come preferite: centri sociali, circoli
sociali, pronto soccorso sociali, botteghe partigiane come fanno
alcuni. Si deve cercare di recuperare quanto di positivo c'era nelle
vecchie sezioni di partito, nelle case del popolo e soprattutto
proporsi di mettere in collegamento attraverso di essi tutti quei
fermenti di resistenza sociale, di economia e di cultura alternativa
che sono già attivi nella società. E' su questo piano che la
Sinistra torna ad essere una forza popolare e di massa e che si
realizza, al di là delle magliette e delle appartenenze, una reale
collaborazione ed una vera unità politica e sociale.
Terzo. Un processo di riunificazione
organizzativa e strutturale di tutte quelle disperse anime –
singole cittadine e singoli cittadini, partiti, movimenti,
associazioni, iniziative di lotta e di resistenza, intellettuali –
che costituiscono e rappresentano il popolo della Sinistra, quella
che noi oggi vogliamo chiamare l'Area di Progresso e Civiltà.
Rispetto al minoritarismo della Sinistra sul piano istituzionale,
caso forse unico in Europa, non hanno più senso secondo noi, almeno
in questo momento, vecchie divisioni e rancori tra riformisti e
radicali, tra socialisti e comunisti, tra marxisti e
liberalsocialisti. Quando si elencano cento cose probabilmente su 99
tutti ci troveremo d'accordo. Solo per indicarne alcune: sull'Europa
liberista, sull'intervento pubblico nell'economia, sui beni pubblici,
sul welfare, sul lavoro e sui diritti dei lavoratori, su scuola e
cultura, sulla laicità dello Stato, sulla lotta all'illegalità
mafiosa, sui migranti, sull'ambiente e la salvaguardia del
territorio, sulle energie alternative, sul rifiuto della guerra.
Questo processo di aggregazione va
fatto senza pretese di primati da parte di alcuno, senza chiedere
scioglimenti e ammainamenti di bandiere, con l'umiltà da parte di
tutti di mettersi in discussione nella propria posizione personale e
sapersi mettere al servizio di un progetto comune, facendo prevalere
il tanto che ci unisce sul poco che ci divide.
Il progetto di far nascere una lista
unitaria della Sinistra italiana a sostegno della candidatura di
Alexis Tsipras alla Presidenza della Commissione Europea ci offre
oggi una opportunità, sia pur paziale e provvisoria. Non sprechiamo
anche questa occasione! Non facciamoci bloccare nella palude della
discussione tra 'movimentisti' e 'partitisti'. In Democrazia c'è un
unico modo per misurare la rappresentatività ed il radicamento
sociale di chi fa politica ed è il voto, purché ovviamente sia
libero e consapevole. Il modo con cui noi proponiamo di far nascere
la lista per Tsipras, scegliere le candidature, la cabina di regia
della lista, le priorità programmatiche è dunque quello delle
primarie. Perché questo, dopo un adeguato dibattito e confronto in
assemblee territoriali, è l'unico modo trasparente e democratico per
farlo. Ed è anche il modo per ridare un senso di comunità ad un
popolo, per spezzare il silenzio mediatico a cui saremo condannati
nei prossimi mesi, per raccogliere quei fondi di cui avremo bisogno
per fare la campagna elettorale.
La lista per Tsipras è l'occasione
reale per cominciare ad unire la Sinistra già da oggi : partiamo
subito da qui con le primarie.
Infine diamo la nostra totale disponibilità a far parte dei gruppi di coordinamento, a livello nazionale e territoriale, con cui si intende dar seguito a questa iniziativa.
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