domenica 19 gennaio 2014

Il contributo di Sinistra Unita all'assemblea promossa da Claudio Grassi "Lavori in corso a Sinistra"

Care compagne e cari compagni

a nome del Movimento Sinistra Unita e del Movimento Radicalsocialista salutiamo con assoluto favore, pur senza entrare nel merito delle dinamiche interne al Partito della Rifondazione Comunista, questa iniziativa del compagno Claudio Grassi per ridare unità alla Sinistra.
Il punto da cui noi partiamo, infatti, è proprio l'assoluta necessità di restituire alla Sinistra la rappresentanza politica e sociale unitaria, forte e di massa dei ceti popolari. Questo significa affermare anzitutto il nostro essere alternativi sia al centrismo del Partito Democratico garante del mantenimento dello status quo capitalista sia alle destre ed al Movimento 5 Stelle. Solo una volta che sia stata ricostruita una forte presenza come Sinistra si potrà poi eventualmente prendere in considerazione con quali altri soggetti politici sia possibile trattare delle alleanze politiche ed elettorali.

La rinascita della Sinistra richiede secondo noi tre passaggi tutti necessari.

Primo. Per rimettersi in sintonia con una società che nella sua composizione sociale, nei valori e nei riferimenti ideali in cui si riconosce è profondamente cambiata negli ultimi decenni serve un processo di rielaborazione culturale e di linguaggio, senza preconcetti, senza riproporre pigramente ed inutilmente termini arcaici e ormai incomprensibili ai più ma senza mai tradire ciò che è intimamente connaturato e che è assolutamente prioritario nell'identità della Sinistra e cioè l'uguaglianza e la liberazione dal bisogno.


Secondo. Evitando di addentrarsi in analisi generali sulla crisi ed i limiti della democrazia liberale e rappresentativa nell'Occidente, della sottomissione della Politica all'economia e ai mercati, di come la sovranità del popolo sia usurpata da potentati economici e finanziari è evidente come soprattutto in Italia i fenomeni distorsivi della democrazia abbiano un peso tragicamente insostenibile. In Italia non ci facciamo mancare niente. Oltre a quanto prima indicato abbiamo – in quantità industriali - criminalità organizzata, corruzione, voto di scambio, evasione fiscale, massonerie e servizi segreti deviati, l'influenza delle gerarchie ecclesiastiche, un sistema informativo non libero e pluralista, una legge elettorale maggioritaria e incostituzionale, la subalternità ai nostri protettori stranieri (Stati Uniti, Germania e non solo). L'Italia è il Paese dove sono state ordite stragi, fomentati terrorismi e si sono progettati colpi di Stato per impedire che una parte politica, il PCI, potesse assumere la guida del governo e dove la criminalità organizzata a colpi di bombe ha imposto agli organi dello Stato di trattare le sue richieste. In queste condizioni con un sistema economico, politico, mediatico, militare che ci è nemico (riflettondosi sul piano culturale e sociale generale) e dove la stessa CGIL, il maggior sindacato dei lavoratori, la cui involuzione è intimamente legata a quella del PD, ha perso il carattere di forza di opposizione sociale e la volontà di mobilitare le masse, la Sinistra di Alternativa ha ben pochi spazi di azione. Il progetto strategico dunque che ci poniamo per ridare forza e presenza alla Sinistra nel nostro Paese è quello di creare una rete diffusa sul territorio di iniziative sociali, solidali, di muto aiuto in grado di rappresentare dei punti di riferimento reali per le persone ed i loro bisogni, nella difesa dei diritti, nella creazione di opportunità per recuperare reddito e lavoro, in occasioni di socializzazione. Chiamateli come preferite: centri sociali, circoli sociali, pronto soccorso sociali, botteghe partigiane come fanno alcuni. Si deve cercare di recuperare quanto di positivo c'era nelle vecchie sezioni di partito, nelle case del popolo e soprattutto proporsi di mettere in collegamento attraverso di essi tutti quei fermenti di resistenza sociale, di economia e di cultura alternativa che sono già attivi nella società. E' su questo piano che la Sinistra torna ad essere una forza popolare e di massa e che si realizza, al di là delle magliette e delle appartenenze, una reale collaborazione ed una vera unità politica e sociale.

Terzo. Un processo di riunificazione organizzativa e strutturale di tutte quelle disperse anime – singole cittadine e singoli cittadini, partiti, movimenti, associazioni, iniziative di lotta e di resistenza, intellettuali – che costituiscono e rappresentano il popolo della Sinistra, quella che noi oggi vogliamo chiamare l'Area di Progresso e Civiltà. Rispetto al minoritarismo della Sinistra sul piano istituzionale, caso forse unico in Europa, non hanno più senso secondo noi, almeno in questo momento, vecchie divisioni e rancori tra riformisti e radicali, tra socialisti e comunisti, tra marxisti e liberalsocialisti. Quando si elencano cento cose probabilmente su 99 tutti ci troveremo d'accordo. Solo per indicarne alcune: sull'Europa liberista, sull'intervento pubblico nell'economia, sui beni pubblici, sul welfare, sul lavoro e sui diritti dei lavoratori, su scuola e cultura, sulla laicità dello Stato, sulla lotta all'illegalità mafiosa, sui migranti, sull'ambiente e la salvaguardia del territorio, sulle energie alternative, sul rifiuto della guerra.
Questo processo di aggregazione va fatto senza pretese di primati da parte di alcuno, senza chiedere scioglimenti e ammainamenti di bandiere, con l'umiltà da parte di tutti di mettersi in discussione nella propria posizione personale e sapersi mettere al servizio di un progetto comune, facendo prevalere il tanto che ci unisce sul poco che ci divide.
Il progetto di far nascere una lista unitaria della Sinistra italiana a sostegno della candidatura di Alexis Tsipras alla Presidenza della Commissione Europea ci offre oggi una opportunità, sia pur paziale e provvisoria. Non sprechiamo anche questa occasione! Non facciamoci bloccare nella palude della discussione tra 'movimentisti' e 'partitisti'. In Democrazia c'è un unico modo per misurare la rappresentatività ed il radicamento sociale di chi fa politica ed è il voto, purché ovviamente sia libero e consapevole. Il modo con cui noi proponiamo di far nascere la lista per Tsipras, scegliere le candidature, la cabina di regia della lista, le priorità programmatiche è dunque quello delle primarie. Perché questo, dopo un adeguato dibattito e confronto in assemblee territoriali, è l'unico modo trasparente e democratico per farlo. Ed è anche il modo per ridare un senso di comunità ad un popolo, per spezzare il silenzio mediatico a cui saremo condannati nei prossimi mesi, per raccogliere quei fondi di cui avremo bisogno per fare la campagna elettorale.

La lista per Tsipras è l'occasione reale per cominciare ad unire la Sinistra già da oggi : partiamo subito da qui con le primarie.

Infine diamo la nostra totale disponibilità a far parte dei gruppi di coordinamento, a livello nazionale e territoriale, con cui si intende dar seguito a questa iniziativa.

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