Vignetta di Luca Peruzzi |
In una partita di calcio vinci se fai un gol più dell'avversario. In politica idee, proposte, valori vinono se vengono condivisi, diventandone patrimonio comune, dalla maggioranza dei cittadini. O almeno se conquistano una massa critica rilevante in termini di partecipazione e mobilitazione popolare.
Mi sembra che a Sinistra - fra dispute ideologiche sulla natura del nuovo soggetto politico da fondare, su collocazioni e alleanze, su disegni programmatici strategici - manchi la consapevolezza che questo sia è e rimanga il tema fondamentale.
Tra coloro che auspicano una società fondata sulla giustizia sociale e sulla liberazione dal bisogno, è assolutamente inutile dilaniarsi, ad esempio, tra i fautori di una radicale trasformazione dell'Unione Europa e chi la considera irriformabile e prioritariamente il nemico da abbattere, quando costoro anche sommati tutti insieme costituiscono una forza marginale e politicamente ininfluente.
Per la costruzione di un'Alternativa la priorità diventa dunque infrangere, rovesciare, rivoluzionare il senso comune liberista dominante, aprire degli squarci nel muro del pensiero unico.
Da questo punto di vista la presenza unitaria e organizzata di un soggetto politico di Sinistra avrebbe un suo valore fondamentale.
Ma nell'attesa fiduciosa del 'grande giorno' qualcosa si potrebbe cominciare a realizzare partendo dal basso, raccogliendo la disponibilità delle persone di buona volontà e costituendo un coordinamento spontaneo per diffondere efficacemente idee, valori, notizie, narrazioni diverse da quelle che ci propina un'informazione in larghissima parte al servizio del sistema.
Agendo contemporaneamente nel virtuale (unendo gli sforzi sui social network, i blog, i siti di controinformazione, i forum) e nel reale (con il tradizionale volantinaggio e, se non volessimo farci mancare niente, con flash mob e banchetti davanti a scuole, università, luoghi di lavoro, asl, uffici postali, centri commerciali, fermate dei bus per diffondere messaggi elementari, semplici, diretti, espliciti, se necessario rozzi e volgari).
Per dire che il debito pubblico è un problema solo se ci affida ai mercati finanziari per fare fronte al fabbisogno di risorse monetarie dello Stato; che malattia, vecchiaia, disabilità riguardano tutti e riguarderanno tutti e vanno affrontate con uno Stato sociale generoso ed efficiente; che i dieci milioni e passa di disoccupati, precari, cassintegrati non troveranno un lavoro stabile con la crescita, la flessibilità del lavoro, le chiacchiere di Renzi ma solo attraverso l'intervento dello Stato nell'economia; che le opportunità per i giovani di coltivare il proprio talento e le proprie aspirazioni non le darà il mercato ma un diverso modello economico e sociale; che la qualità della vita – città a misura di essere umano, armonia con l'ambiente, sicurezza sociale – richiede di sottomettere la logica del profitto al bene comune.
C'è qualcuno che si propone di partecipare, di farsi promotore, di assumere il ruolo di coordinare un tale progetto? Noi saremmo totalmente disponibili a metterci al servizio di questa fondamentale e prioritaria causa comune.
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