Di Giandiego Marigo
Premettiamo la nota di Marco Revelli a nome dei fantomatici Promotori della Lista per Tsipras:
NOTA DI MARCO REVELLI a nome dei promotori.
"Il termine sinistra non compare nei nomi proposti almeno per tre buone ragioni:
1) perché da anni non è più, in Italia, portatore di un preciso contenuto programmatico ma ha finito per rappresentare un’etichetta generica in cui c’è tutto e il contrario di tutto;
1) perché da anni non è più, in Italia, portatore di un preciso contenuto programmatico ma ha finito per rappresentare un’etichetta generica in cui c’è tutto e il contrario di tutto;
2) perché rischia di farci confondere con quanti si sono in questi anni dichiarati “di sinistra” stravolgendone i valori, sostenendo nei fatti politiche liberiste o più semplicemente, mirando alla propria autoperpetuazione personale;
3) infine perché il nostro obiettivo è quello di conquistare il cuore e la mente dei milioni di elettori che non si sentono più di sinistra, o non si sono mai sentiti tali - soprattutto se giovani - perché in quello che è stato presentato loro come sinistra non hanno mai trovato una risposta ai loro problemi.
Abbiamo invece preferito privilegiare ciò che costituisce il nucleo programmatico della lista: un'Europa diversa, da costruire, e il riferimento a una figura, Tsipras, che dell'opposizione alle politiche devastanti dell’Unione europea è il simbolo."
Abbiamo invece preferito privilegiare ciò che costituisce il nucleo programmatico della lista: un'Europa diversa, da costruire, e il riferimento a una figura, Tsipras, che dell'opposizione alle politiche devastanti dell’Unione europea è il simbolo."
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Ora siamo senza alcun dubbio d'accordo sul fatto che, data la cultura diffusa fra le italiche genti portatrici, spesso di due o tre lauree ed un paio di Masters, ma di scarsa capacità di discernimento e di lettura, sia molto più semplice inventarsi qualche cosa di nuovo piuttosto che spiegare la differenza fra “sinistra" e “pseudonistra”. Così come siamo convinti che il termine sinistra sia oggi abusato e deformato, ma in questo, proprio gli intellettuali promoter hanno grandissime responsabilità. Con il loro atteggiamento ondivago e pronto a qualsiasi stagione. Da ultimo ci rendiamo conto che il “grillismo” dilagante, in qualche modo obblighi alla ricerca di un approccio diverso e ci rendiamo conto di quanto “i sei promotori” siano “fortemente influenzati” da questo qualunquismo di ritorno. Io stesso da tempo ribadisco l'inadeguatezza del termine preferendogli “AreA di Progresso e Civiltà”.
Si comprende quindi, pur non ponendo l'indice sul tono “eternamente arrogante” dei promotori in questione, il motivo o meglio il pretesto pseudo-intellettuaslistico e sicuramente legato a leggi di Marketing per il quale questa decisione viene presa.
Ci si permetta però di non essere d'accordo, pur continuando a garantire al Tsipras il nostro appoggio e di esserne perplessi.
A) Per la premessa di partenza che esordisce escludendo e che “presuppone” un argine o un muro come esordio unitario. La falsa professione di ecumenicità con la quale si chiude la motivazione è, quanto meno pretestuosa ed è in realtà una concessione alla moda del “nè di destra, né di sinistra” che fingendo di “matare le ideologie” fa , in realtà e molto spesso, giustizia sommaria dei contenuti.
B) Per l'ipocrisia di fondo, il gioco a nascondino, la sciocca vuotezza dell'invenzione tutta italiota di un candidato “neutro” che è però proposto e proveniente dalla “SINISTRA EUROPEA” ( ma si finge che questo non esista) e che rischia di divenire prima forza nel proprio paese proprio per non avere avuto alcuna vergogna nel recuperare una piattaforma di “vera sinistra”
C) Per l'operazione fondamentalmente da “Scuola di Comunicazione”, per carità lecita in chi voglia “riuscire costi quel che costi” ma di fatto in linea con l'esistente, una resa incondizionata alla pretese sistemiche un'astuzia da pizzicagnoli una “condiscendenza” allo stato di cose, che non può, ai miei occhi quantomeno, che dimostrare ulteriormente come e quanto non esista in realtà una “cultura altra” rispetto a quello dell'unico pensiero e come e quanto i famosi e fumosi “Sei promotori” ne siano intrisi
D) Una parola, un termine, una definizione non fa la differenza, essa è garantita dai contenuti e dai comportamenti, ma è proprio questa certezza che ci lascia un poco esterreffatti. Il comportamento, i toni, le scelte, le imposizioni senza preventiva discussione, che stanno caratterizzando gli esordi di questa “lista italiana” non ci lasciano intravedere, quantomeno in questo momento, una “strategia” ed una visione di prospettiva non solo per una “Nuova Sinistra” ed ancor meno per un AreA di Progresso e Civiltà, ma solo la “strumentalità” del momento.
SINISTRA UNITA – AreA di Progresso e Civiltà è, per ora un piccolo, piccolissimo movimento, ma non intende rinunciare ai propri riferimenti.
Aderisce ed aderirà con lealtà al percorso della lista, ma ritiene di dover precisare il proprio disappunto di fronte ad una dichiarazione di questa fatta, non tanto e non solo per i suoi contenuti immediati, ma per il modo, il tono e la prospettiva che essa sottende, qualitativamente e contenutisticamente molto simile a quelle che muovono il neo-qualunquismo Grilliano e Piddino. Qui nessuno difende l'ideologismo o si appende a polverosi riferimenti libreschi, ma il termine “socialismo” non può essere una vergogna solo perché usato e lordato da un personaggio come Craxi, così come la parol,a “sinistra” non può rappresentare uno svantaggio solo perché abusata e sfruttata dal peggior partito centrista d'Europa.
E' certamente vero che esista confusione al proposito, ma siamo noi i primi a permetterla ed il comportamento dei “sei promotori” ne autorizza di fatto l'esproprio regalandola alla RenZi & C.
Non è una parola o un termine che fanno la differenza, abbiamo detto, ma i comportamenti che le parole contengono e la svendita dell'intelletualità al Gruppo Espresso – Repubblica non è meno svendita o meno lobbistica di altre vendite a basso costo, e non è meno sistemica e meno compromessa o corrotta anzi è parte integrante dell'elite europea.
Quindi chiacchierando amabilmente su chi abbia fatto che cosa dovremmo, volendo, ragionare sulle responsabilità di questa lobby nella debaclè attuale.
Ma noi saremo unitari, perché questa e la mission per noi più importante ed ingoieremo anche questo rospo, per essere stati incapaci … ed è oggettivo di organizzare noi dal basso quest'avventura, ma si sappia che “esistiamo” e non ci vergogneremo mai di una parola o di un termine che contiene parte della nostra storia, ma piuttosto dei comportamenti e della svendita delle nostre anime, della nostra cultura, dei nostri motivi per il “tradizionale” piatto di lenticchie.
Noi crediamo, con tutte le nostre forze, che qualche cosa di nuovo sia indispensabile, ma consentiteci d'esser perplessi sui metodi con cui questo nuovo viene proposto … da chi sembra aver scelto la specializzazione in “Nuovi Soggetti”.
Anche. e finiamo, prendendo ad esempio la circolarità, l'orizzontalità e la forza innovativa delle esperienze sudamericane o della stessa Syriza … non ci pare di notare che “nascondere furbescamente” la propria origine “socialista” rappresenti una grande idea.
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