di Giandiego Marigo
Appartiene a questi
nostri tempi la polemica a sinistra fra pseudo-europeisti-critici e
Sovranisti e sinceramente, diciamolo ne avremmo anche fatto a meno.
Le ceneri della sinistra
di tutto avevano bisogno salvo che di una bella polemica per
dividerle e disperderle ulteriormente.
Come sempre e come suole
in questi dibattiti, gli epiteti si sprecano, con la medesima
visceralità che distinse le polemiche fra Stalinisti e trotskysti,
tra socialisti e comunisti, tra anarchici e tutti gli altri, tra
autonomi e sinistra rivoluzionaria storica. Piuttosto che tra gli
schieramenti interni a Rifondazione, tra SeL e Rifo , tra i vari
partiti comunisti, neo-comunisti social-libertari che popolano questa
disperata AreA… e via così!
Sprecando epiteti:
Traditore, Revisionista, Venduto, Poltronaro ...grondando
disprezzo ed abbandonando ogni speranza di dialogo … mentre un
poco più in là, travestito da socialdemocratico e da riformista il
nemico, quello vero, imperversa e domina, manipolando menti ed anime.
Prendiamo per esempio la
polemica sull'Euro … la stiamo affrontando come causa di divisione.
In base a questa
differenza di visione, per altro pretestuosa ed esagerata nei
termini, stiamo allontanandoci e ponendo le basi per una separazione,
di fatto … irrimediabile.
Quasi che dipendesse davvero da noi la
permanenza o l'uscita dall'Euro del nostro paese, quasi che la nostra
posizione determinasse, in qualche modo la scelta di fondo.
Quasi che la voce di un
manipolo di sognatori utopisti avesse un qualche peso laddove tutto
si decide e si fa.
Ma non solo, questa
polemica sull'Euro ci distoglie dalla miriade di obbiettivi
intermedi, comuni, realizzabili a portata di mano. Dalla discussione
sulle alleanze, sulla politica militare e finanziaria del nostro
paese e dell'Unione. Dall'impegno alla formazione di un'alleanza di
fatto dei paesi mediterranei, da una politica di controinformazione e
di proposta sulle energie, sull'ambiente, sulla decrescita, sulla
sostenibilità. Una lotta senza quartiere agli OGM, Alla politica dei
Grandi Lavori, alla gestione finanziaria ed elitaria del Mostro
Europeo, tutte tappe indispensabili, condivisibili, qualsiasi sia la
scelta finale ...ma no preferiamo litigare sui termini “Fuori o
dentro l'Euro”.
Fatto di cui per altro ci
frega pochissimo perché pochissimo cambierebbe nella struttura di
potere, che senso avrebbe infatti che fosse Lira od Euro se la
struttura di potere che li sfrutta e li usa non si modificasse punto?
E se per uscire dall'Euro
in modo giusto e favorevole agli interessi popolari è necessario,
indispensabile un profondo cambiamento di struttura sociale e di
modo di vedere e di intendere …. allora dove sta la causa di
cotanta discussione? Non è forse condivisibile da tutti un percorso
che comprenda una profonda ridiscussione e messa in dubbio del Mostro
Europeo così com'è attualmente … e mentre siamo per strada,
parlando e condividendo il pane...non potremmo ricomporre questo orrendo, stupidissimo busillis sulla
moneta?
Ma noi non discutiamo
affatto degli innumerevoli obbiettivi intermedi assolutamente
condivisibili che ci porterebbero a contare abbastanza da essere ,
realmente, determinanti in questa scelta.
Giochiamo con l'equivoco,
quasi che uscire dall'euro senza un retroterra di mutamento sociale e
strutturale fosse possibile senza trovarsi inesorabilmente a destra,
ma attenzione questo lo sanno e lo dicopno tutti sovranisti e non …
ma allora dove sta la causa di tanta viusceralità? Di tanto
disprezzo? Di tanta distanza? Nel locale, nei territori la
pregiudiziale non è l'Euro, ma l'alleanza coin il PD … più o meno
velata e questa non dipende affatto dalle posizioni sull'Europa, ma
piuttosto dalla pesantezza di deretani leaderistico dirigenziali troppo abituati alla
comodità di facili poltrone spartite. E gli scontri epocali, tanto
per parlare anche d'altro, fra Sel e Rifo a cosa servono, allo stato,
se non a stabilire chi debba sedere in queste stesse poltroncine d'alleanza
degli enti locali?
È dunque questa la causa delle polemiche?
Chi
debba allearsi con il mostro … costi quel che costi, pur di avere
rappresentanza?
Questa è la logica?
Ed in questo cosa c'entra
l'Euro.
Il percorso intrapreso da
molti di questi gruppi contro l'Euro, che ha portato al convegno
prima di Chianciano e poi di Assisi è molto interessante e nei
territori essi hanno dignità e coerenza … non ricercano affatto
dubbie alleanze con Piddini di varia specie e natura … ed in questo meritano
tutto il mio rispetto, allora perché non considerarli come pesanti e
fors'anche determinanti alla causa dell'unità a Sinistra?
Perchè a
suo tempo furono scettici sulla lista Tsipras?
Lo ero anch'io, pur
partecipandovi attivamente. Ed inoltre l'esperienza non ci sta
insegnando che forse non avevano proprio tutti i torti!
Probabilmente sarà la Storia e gli interessi finanziari e quelli che definiamo poteri occulti a determinare se questo disgraziato
paese permarrà o uscirà dall'Euro, ma essere pronti e
sdrammatizzare questa evenienza, inquadrandola nel giusto contesto e
cercandone la rappresentazione degli interessi popolari non è di
per sé sbagliato … anzi rischia di essere lungimirante.
In quanto
ai propagandisti d'imbecillità quelli del fuori dall'Euro subito,
domani … senza se e senza ma … quelli che oggi il nemico e l'Euro
e domani la cicoria … Bhè conosco un sacco di no euro serissimi e
preparati che li reputano degli imbecilli, pseudo leghisti … e
contro la stupidità, riprendendo mol to liberamente una frase di Shiller,
nulla possono nemmeno gli dei.
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