(Lettera aperta a
chi ci crede ancora)
di Giandiego Marigo
Eh sì! Siamo ancora qui a parlare di queste cose e non è affatto un
buon segno, non tanto per la noia della ripetizione che si può
superare e come si sa da sempre dotti e docenti sostengono che
ripetere aiuti, ma perché significa che nulla è successo, che
nessun passo avanti è stato registrato, solo supponenza e molte
chiacchiere, qualche salotto in più, tre biglietti chilometrici
aperti per il parlamento Europeo (fra mille ed una polemica) … e
pochissimo altro.
Mentre l'intorno permane nell'equivoco.
Si badi non si tratta di un fraintendimento facile da sfatare …
anzi, esso e talmente radicato che noi stessi lo commettiamo talmente
spesso da definirlo assolutamente preoccupante.
Quale equivoco? Pare giusto dargli un nome ed un aspetto a questo punto, anche se per
quel di cui parliamo, così spesso, in questi tempi esso è
l'Equivoco.
È la definizione di quali siano, ammesso che abbia qualche senso il
ricercarli, i confini … i limiti, i presupposti che definiscono “la
Sinistra”. Europea, nazionale locale … poco importa. Essa
oggi è un assoluto marasma, sepolta da auto-referenze e facilonerie,
luoghi comuni e prese arbitrarie di possesso. Perchè essa si
definisce in modo verbale, è un non-oggetto a disposizione, basta
dichiarare d'esserne parte e fare qualche riferimento storico ed il
gioco è fatto … ed in fondo, diciamolo, qualche riferimento storico non costa nulla e non si nega a nessuno, neanche ad un Piddino di passaggio.
Poco importa che questi riferimenti appartengano ad un altro
contesto, che siano stati duramente pagati da altri, che i
dispensatori di citazioni e riferimenti nulla abbiano a che spartire,
a nessun livello con i meriti a essi collegati … anzi, in un mondo in cui i gli attestati accademici contano molto di più della saggezza e sella sapienza stessa, citazioni e riferimenti sono pane quotidiano.
Ancor meno importa che legati al termine “sinistra”, negli anni,
vi fossero parole di ben più grande spessore ed importanza come
Solidarietà, Mutualità Socialismo, Coscienza di Classe, Cultura
popolare, Alternativa … così tanto per citarne alcune, questa
sinergia è assolutamente secondaria, opinabile, malleabile … si
usa e si abusa della parola “Sinistra”, quasi fosse
panacea di tutti i mali.
Quest'equivoco è radicato persino in noi, che ne stiamo cercando
affannosamente, faticosamente e, diciamocelo, con scarso successo di
unificarla, ogni volta dobbiamo aggiungere aggettivi come vera,
radicale, alternativa, anti-capitalista per poterla individuare, perché
l'equivoco permane, nonostante ogni nostro tentavo di affrancare il
termine dalle scelte vergognose e nefande che lo hanno affossato ed
infangato nel sentire comune.
Intere aree assolutamente sistemiche ed integrate, addirittura collaborazioniste si riferiscono a
questo termine, ribadendo a gran voce il proprio diritto, la
propria appartenenza e confortandola con un ricchezza assoluta di
riferimenti storici e citazioni. Gli stessi, purtroppo che trattengono molti
dall'abbandonare del tutto il termine … ed allora?
Dovremo rimanere eternamente prigionieri di una definizione?
Di una collocazione geografica destra, sinistra, centro, definiscono
un luogo non un'idea e certamente non una filosofia. Per fare questo
sono molto più efficaci altre parole quale quelle che abbiamo citato
poc'anzi.
Eppure quando dobbiamo cercare un nome per definire il passaggio di
unificazione dell'AreA alternativa e a-sistemica la chiamiamo
“Sinistra Unita” … Sinistra Radicale, Sinistra di Classe,
Sinistra anti capitalistica … perché le definizioni , alla fine,
intrappolano anche noi.
Personalmente e lo dico per l'ennesima volta, preferirei che con il
tempo la parola venisse abbandonata, troppo fango incraostato, troppi
abusi in suo nome, troppi proprietari per un solo nome, troppa gente
che si ammanta e si nasconde ed ancor peggio nasconde i propri loschi
fini, dietro ad un termine … troppi convitati di pietra.
Ritengo l'unificazione della “Sinistra Radicale ed
anti capitalistica” un passaggio verso la creazione dell'AreA
di Progresso E Civiltà.
Credo che la differenza … per esempio fra me ed un piddino sia tale
e tanta da far risultare impossibile definirci entrambi nella parola
“Sinistra”.
Non ho quasi nulla da spartire con lui, a parte , forse, lo studio
della storia. La mia spiritualità, e parlo di me per definire
un'AreA ed un popolo ben preciso, La mia filosofia e le mie scelte di
vita differiscono profondamente dai suoi. I miei comportamenti sono
reali mentre i suoi sono impegni parolai. Fra i miei orientamenti
culturali ed etici ed i suoi si scava, quotidianamente, un abisso
sempre più profondo. Fra la mia visione globale e la lettura che io
do degli equilibri mondiali e dei rapporti di forza internazionale …
sino al modo in cui si intendono i termini Globalizzazione, Civiltà,
Progresso, Partecipazione … fra me e lui vi è un abisso
incolmabile. Com'è quindi possibile che sia io che lui si possa
essere ricondotti alla medesima definizione?
Questo equivoco va risolto, questa questione deve essere affrontata,
pena il dover eternamente pagare dazio agli errori ed alle scelte
altrui, se noi stessi nutriamo l'equivoco , non possiamo poi
scandalizzarci se che non ci ama lo sfrutta in modo strumentale,
facendo di ogni erba un fascio. L'unificazione dell'AreA di
alternativa Anti capitalistica, dovrà passare, purtroppo per le
nostalgie e per i riferimenti storici … anche da qui. Anche perché,
e finisco, questa ambiguità non è semplicemente etimologica, ma
investe anche settori di ben più consistente tattilità ed è causa
dei rallentamenti e dei dubbi che ancora assillano e frenano il
processo unitario, di quella che chiameremo ancora per il momento
“sinistra radicale”
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