mercoledì 1 ottobre 2014

ART 18, Giusta Causa, perchè la deriva di destra( a sinistra)?

 
Di Ettore Davide Coscione
Da quel novembre del 1989 il mondo è cambiato, il pensiero della gente è cambiato e si è cominciata a scrivere una nuova storia della nostra società e del nostro mondo economico.
Negli anni novanta poi la caduta dei socialismi diventa definitiva e si inizia un processo di globalizzazione mondiale che mette in competizione mondi totalmente diversi, ma che uniforma il pensiero, il cibo, l’arte e ovviamente il commercio.
Questo globalizzare il commercio comporta l’incontro tra due visioni del mondo del mercato del lavoro:
  1. quello regolato da 150 anni di rivendicazioni operaie e sindacali
  2. quello neoliberale dei paesi in via di sviluppo senza esser passati per la social democrazia.
Inoltre il modello vincente della guerra fredda, cioè quello targato USA, tende a prendere il dominio militare ed economico- sociale sul resto del mondo occidentale, anche aree ex URSS.
Questi due fattori concomitanti hanno come conseguenza la reazione del pensiero ultraliberista alla dottrina socialista che aveva posto dei limiti alla libertà imprenditoriale di muoversi e arricchirsi, e che ora mette in secondo piano le esigenze dei lavoratori, favorendo le logiche del mercato, le logiche della competizione, le necessità di un mondo globalizzato, che sfida le economie crescenti basate sulla manodopera a basso costo, senza tutele e impedimenti sindacali.
I paesi quali USA e Gran Bretagna ( grazie a gente come Reagan e lady Thatcher)erano avvantaggiati dalla visione tradunionista del sindacato e da una flessibilità già esistente, ma comunque avevano dei salari alti, rispetto a queste nuove realtà lavorative..
L’Europa in questo contesto, seppur con qualche distinguo, si trova in condizioni di svantaggio notevole sui mercati e subisce una perdita di competitività industriale,  causata da costi troppo elevati per sostenere il modello globalizzato dell'economia.
Quindi partono le riforme che dovrebbero abbassare i costi del lavoro e nello stesso tempo si spinge perla nascita dell’Europa Unita.
La Germania ovest dopo la fusione con quella dell’est, dopo aver creato l’Unione Europea adatta alla propria economia , crea un mercato del lavoro a basso costo con l'attuazione dei cosi detti  mini-jobs che sostengono l’esportazione  di qualità a prezzi competitivi, specie in Italia, Grecia e Spagna.
Questa abile mossa, facilitata dalla moneta Euro, adatta all’economia tedesca  affonda le altre economie un po' arruffate di queste tre ( e non solo) sotto-potenze europee.
Ma poi, la festa finisce quando nel 2007 scoppiano le bolle dei mutui sub-prime in USA, che coinvolge poi l’economia reale Europea, che non ha una Banca Centrale che produce danaro, al contrario della FED americana, dunque gli USA ripartono ( in modo che poi vedremo), mentre  l’Europa è al gancio.
Ecco che questa, proprio dal 2007, è in trattativa con gli USA per agevolazioni di scambio, di libero commercio e altre forme di associazionismo socio-economico .
Arriviamo dunque al TTIP: il trattato segreto che sancisce questa semi fusione economica tra Europa e USA.
Proprio in dirittura di arrivo del trattato scoppiano le guerre in Ucraina, che sfida la Russia e in Siria/ Iraq contro l’ISIS aprendo un fronte sudorientale e notizie dell’ultima ora , Hong Kong  che sfida l’altra super potenza la Cina.
Gli Stati Uniti D'America, senza la mossa speculativa sui mutui sub-prime, la cui conseguente crisi Europea per le cause suddette hanno fatto inglobare economicamente la UE a vantaggio degli primi che ora hanno cominciato a correre, anche grazie alla nuova contrattazione che permette di avere manodopera a metà prezzo( a parità di mansione) di quella già esistente nelle fabbriche, sarebbe stata superata come potenza economica dalla Cina appunto.
Dunque i paesi del cosiddetto BRICS, si son cominciati a difendere creando una loro Banca Centrale, un loro fondo Monetario internazionale e questo non andava giù alla nostra cara superpotenza.
Ecco che, le mosse belliche e finanziarie su citate, sono state chiaramente tese ad affrontare questo nuovo ordine mondiale.
In Italia dunque che succede?
Noi abbiamo un mercato del lavoro reso flessibilissimo e precario dal 1994 ( legge Treu) in poi, fino ad arrivare alle riforme Biagi e D’Antona .
Nello stesso tempo abbiamo un sindacato che è riuscito colpevolmente a difendere solo una parte del mondo del lavoro tutelato, lasciano in balia del mercato semi-schiavista del lavoro interinale, nelle sue tante e confuse forme, una parte consistente dei lavoratori.
Ecco che , dopo tanti tentativi, con questo nuovo trattato internazionale, TTIP, si necessita, anche con la spinta di un precursore astuto come Marchionne, all’abolizione del sindacato visto come noi lo conosciamo e cercare di trasformarlo, assimilarlo a quello Americano: cioè un sindacato di azienda, riconosciuto dalla stessa.
Quindi l’art.18 è solo un ostacolo a questa visione di potere dell’azienda sui lavoratori: vogliono avere ( come dice Renzi) la libertà di licenziare.
La cancellazione non favorisce reali investimenti imprenditoriali, ma la deriva di destra( mascherata da riforma di sinistr)  è una necessità di adeguamento al sistema sindacale Americano che parte da lontano.
L’abolizione del articolo 18 assieme alle altre misure che aumentano la flessibilità in entrata e uscita di un lavoratore,  più che altro agevola il potere aziendale al cospetto delle tutele del diritto del lavoro.
Lo scopo non è solo il risparmio economico: altrimenti chiederebbero riduzione delle tasse, maggiori investimenti pubblici, maggior attenzione alla corruzione, maggior difesa contro le mafie.
Altrimenti chiederebbero di avere uno stato forte che offra  molti servizi ai cittadini, che riduca le spese d’utenza e gli affitti, così come altri oneri obbligati dei lavoratori necessari a vivere.
In tal modo  un azienda potrebbe anche puntare su  una contrattazione personalizzata per ridurre i salari ( concetto sempre di destra, ) perché se le spese di prima necessità diminuiscono, si vive meglio anche con meno salario, non vi pare?
Perché non è lo stipendio che conta ma quanto esso rende in termini di vita quotidiana.

Invece no , si punta sull’articolo 18 che sancisce il diritto di reintegro stabilito da un giudice nel caso in cui un lavoratore, e ancor più una lavoratrice, possa essere licenziato/a senza GIUSTA CAUSA.
Questa è la parola chiave, quel concetto di altissima civiltà che ci distingue da prostituti d’opera a lavoratori o collaboratori.
L’operaio conta qualcosa con il reintegro per ingiusto licenziamento, può dire la sua opinione sindacale,  costruire la propria vita senza ricatti, senza il terrore che il capo possa avere un idea diversa e licenziarlo perché non ha voluto comprargli le sigarette, o perché, quella disgraziata di una segretaria si vuole sposare e magari fare pure un figlio, e lasciamo perdere il resto….
Questo diritto andrebbe esteso a tutti i lavoratori, anche quelli di aziende con 2 dipendenti.
Finisco ricapitolando: caduta socialismi, globalizzazione, unione Europea, strategie delle potenze, guerre, TTIP, attacco al mondo del lavoro.
Il risultato finale di quel pensiero unificato è l’attacco al mondo del lavoro e all’emancipazione dalla prostituzione d’opera che è il lavoro senza tutela, che è stata ottenuta dopo 150 anni di lotte per il socialismo, per la pari dignità degli esseri umani, per il potere della classe operaia, e sancisce la vittoria del capitale , del detentore del potere Globale.
Noi non vogliamo che sia così e dobbiamo dunque mobilitarci, ribellarci e incazzarci.
Perché anche se è vero che al mondo i potenti hanno sempre tentato di dominare , è pur tanto vero che c’è sempre stato chi ha lottato affinché ciò non avvenisse, che ha urlato per creare un mondo più GIUSTO, che ha chiesto che  ci sia una GIUSTA CAUSA per continuare a metter sulla terra nuove vite con maggiori diritti e migliori tutele.
Per il Progresso e la Civiltà.

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