Di Giandiego Marigo
Comprendo, per carità e
solidarizzo con il dramma interiore e profondo di Vendola e dei Vendoliani, i
praticanti della terra di mezzo: fra sinistra e PD … fra GUE e PSE … fra color
che son sospesi.
Capisco, davvero, e non
sottovaluto nemmeno per un secondo il discorso di Niki e la sua prospettiva, ma
non sono d’accordo! Non posso pensare che alla sinistra (quella vera, quella che ancora ha qualche diritto a definirsi tale,
pur nell’inadeguatezza della definizione) resti la sola scelta fra
confluire, collaborare servilmente o scomparire silenziosamente. Non ci sto!
E non è minoritarismo demente ed
ignorante, massimalismo libresco ed un poco demenziale, ma la convinzione
profonda che dietro a quest’AreA, covi un pensiero altro ed una spiritualità
complessa, la convinzione cioè che l’alternativa non sia una pratica
utopistica, ma una strada del possibile, anzi l’unica strada possibile, per
riconsegnare il mondo ad una dimensione accettabile e umanamente vivibile.
Non pensiate che queste
dichiarazioni siano di principio o generali, non lo sono e sono tutt’altro che
banali. Le scelte Vendoliane non derivano da gusti personali od unicamente da
interessi immediati e poltroniferi, certo esiste questa componente, ma è
inserita in una più generale analisi di “necessità pragmatica”, di “possibilità
reale di influenza e modifica”, deriva da un’analisi del mondo e dell’intorno …
sbagliata e rinunciataria a mio umilissimo parere, ma realistica.
Le “motivazioni” che giustificano le azione di Niki e dei suoi emuli
traditori che hanno recentemente “migrato”
verso più comodi lidi è “squisitamente”
pragmatica, la lettera di Fava lo dimostra al di là di ogni dubbio.
La Sinistra, che io preferisco
definire “AreA di Progresso e Civiltà”
che stiamo faticosamente e dolorosamente “proponendo”
non è e non può essere “Rifondazione2.0”,
ma sicuramente non può premettere un asservimento forzato dallo “stato delle cose” ad un partito
centrista, neo-democristiano, oggettivamente asservito alle elite finanziarie
europe e lontano dal socialismo alcuni anni luce … e non mi si parli di PSE e
di “Quadro Europeo o Mondiale” , non
siamo fra ingenui ragazzini, molti fra noi hanno lunghe pezze di “militanza severa” ed anche i “movimentisti”
più giovani ed ingenui sanno che il PD è ed è stato da lungo tempo, pompiere,
avversario, tappo, freno, argine … e che “oggettivamente” è “struttura pensante”
dell’attuale sistema, non solo garante, quindi , ma motore.
Una relazione “politica” con le truppe ed il comando
Neo-democristiano è , forse , necessaria … non possiamo chiuderci in una rocca
d’impossibilità e di impotenza, ma essa passa dalla individuazione chiara, non
compromissoria e “fortemente definita”
di un “pensiero autonomo ed altro”,
dalla visione precisa e contornata di uno “sviluppo
diverso in un mondo diverso”. Questo deve essere premessa ed ancora questa
dichiarazione è tuttaltro che banale, perché la sua rinuncia è la forca
caudina sotto la quale passare per accedere al mondo dei mangiatori di
lenticchie, che è quello che Vendola ed amici stanno praticando in nome del “pragmatismo”.
Che questo mondo poi si divida
fra “confluenti” e “collaborativi” è, in qualche modo,
ridicolo e divertente … anche se grottesco e fortemente ironico, ma esso parte
dalla premessa rinuncia all’alterità della visione,una rinuncia sostanziale al
cambiamento in nome dell’emendamento di quel che c’è … ma questo non è
sinistra, non è socialismo e non è cambiamento.
Non è evoluzione, non è
movimento, non è nulla … è il “Grande Nulla”
della terra di mezzo dove il povero Gramsci morirebbe d’inedia e di
torpore.
In questo senso i Fava, i
Migliore, le Boldrini sono emanazione diretta e filiale (ha ragione Vendola su
questo) del pensiero rinunciatario che ha infettato SeL.
Il mio non vuole essere un
attacco sconsiderato ed isterico, non ho alcun interesse in questo, le
differenze fra me e la gente di SeL sono davvero di scarsa rilevanza di fronte
all’esigienza “drammatica” che hanno
questo paese e l’intero pianeta di un’AreA
di Progresso e Civiltà.
Ma essa, anche per l’importanza
della definizione, non può che derivare dalla presa di coscienza e di
responsabilità rispetto all’alterità del cambiamento, alla necessità di
intervenire sui “meccanismi sistemici”
per instaurare un mondo diverso da questo…e questa non è un’utopia, ma una
premessa.
Questo Niki lo sa benissimo,
tanto è vero che lo usa a piene a piene mani nel suo “normale” affabulare, ma vi è una differenza di sostanza fra il dire
ed il fare … fra l’essere e il dichiarare.
E , questa differenza, nel
progetto originale (sul quale , si badi, potremmo persino essere tutti d’accordo)
che mosse SeL era stata individuata … ed immediatamente dimenticata.
L’abbraccio del PD è mortale, si
può pensare ad infilarcisi, per aprirci contraddizioni e spostare, solo quando
si sia forti, definiti e vaccinati, solo quando si abbia davvero una cultura ed
un mondo da proporre e possibilmente una spiritualità salda ed indiscutibile
sulla quale fare affidamento quando le sirene si mettono a cantare.
“Bandiera Rossa, ridiventa straccio, affinchè il più povero ti sventoli”
(Pier Paolo Pasolini)
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