venerdì 7 marzo 2014

L'INCAPACITÀ DI … “FARE NOTIZIA” E LA VOLONTÀ DI SILENZIARE





di Giandiego Marigo

Torno molto spesso su argomenti attinenti alla comunicazione ed al linguaggio, forse perché ritengo che molto del successo di una qualsivoglia diffusione od implementazione anche di alto profilo ideale e spirituale, quale quella che per me è importante, dipenda da questo.
Non già dalla capacità di manipolazione e convincimento, tipica del marketing e delle scelte comunicative del potere si badi, ma, a mio umilissimo parere, di quella di trasmettere il portato di verità e di sincerità che dovrebbero riempire e motivare i nostri discorsi
Facciamo un esempio due sono le notizie di rilievo , da questo punto di vista, in questi tempi. Esse ormai sono divenute pane quotidiano, entrambe riprese ed esasperate dai media amici e dall'area dei “vendicatori grillini”, non a caso.
Da una parte le impotenze e le imbecillità del “Principino del Nulla” e del suo buffo e grottesco governicchio di rottamati-riciclati, con il suo rapporto “d'amor conflittuale” con il suo mentore e padre morale quell'Imperatore Farlocco che se non ci fosse ce lo inventeremmo. 
Dall'altra i silenzi ed i non ricordo di Vendola approposito dell'ILVA e di Taranto o delle imprese della prode “signora del sallotto buono” la presidente della Camera dei Deputati.
Non a caso queste notizie vengono esaltate, pompate, ripetute a distesa. Proprio laddove esse faranno più male, da quell'area travestita da “Alternativa al Mainstream”
Per carità non ci si confonda , nessuno qui vuole giustificare o difendere, o sostenere che ogni cosa che provenga da l'area sopracitata sia solamente fango, tutt'altro stiamo parlando di uso della verità in termini manipolatori, questi fenomeni sono e restano una vergogna ed un gravissimo errore per quella che loro insistono a chiamare “sinistra” , ma che noi che sinistra siamo davvero dovremmo definire “prostituzione al centrismo” o al massimo“pseudo-sinistra” e mi viene rabbia al dovermi impantanare in queste discussioni, che pure necessarie, mi diventano estremamente fastidiose e dolorose.
Se ne parli quindi per notarne i risvolti , per andare dentro all'uso che, senza parere, ne fa il sistema.
Affidare all'area “neo moralista”, ma non per questo men che sistemica, questa critica tambureggiante è astuzia di “pregiata” fattura, un equilibrismo sistemico che permette, per assurdo di criticare da sinistra (anche se si sostiene che questo non abbia alcuna rilevanza) quel che rimane della sinistra stessa chiudendola in una morsa di “attacco alla credibilità” che viene portato a tenaglia.
Non è nuovo questo metodo che in qualche modo si rifà al classico divide et impera, è stato usato spesso, anche negli anni addietro, le lobby De Benediettiana e "Neo Fattista" non sono certo una novità, ma se in passato la forza montante e la creatività dirompente di un movimento in ascesa aveva la capacità di “mettere a tacere” questi tentativi (che sono riusciti solo sul medio-lungo periodo e con molta fatica) oggi non è così ed ogni volta che questo avviene si infigge dolorosamente e profondamente, nei cuori e nelle anime della gente che da queste parti vive ed opera … il che è esattamente quel ch'essi si prefiggono. Orientare, controllare e gestire il dissenso, annullandone e contenendone la pericolosità, distraendo dagli obbiettivi principali e deviandone l'efficacia su quelli secondari e meno pericolosi.
Se da una parte quindi il potere gioca il suo ruolo di sempre, dall'altra quella che, ormai lo si sarà ampiamente compreso (per quei pochi che seguono le mie farneticazioni da sempre), preferisco chiamare AreA di Progresso e di Civiltà non riesce ancora a “Fare Notizia”.
Non ha cioè affinato l'abilità d'essere propositiva e penetrante “culturalmente” sino al punto di potere “resistere” agli attacchi farneticanti e mediatici del sistema e dei suoi servi d'ogni collocazione.
Lo ripeto, questo discorso non vuole assolvere nessuno. 
L'intervento necessario sulla morale e sull'etica a sinistra è e resta di primaria importanza, così come la stupidità di chi espone il fianco a queste critiche, più o meno in buona fede, ma esso deve essere unito ad una vigilanza contro la dabbenaggine e l'ingenuità dettate dalla debolezza e dal vuoto culturale che stiamo attraversando. Il deserto di cui si è spesso pèarlato
Si prenda per esempio , parlando dei nostri giorni, l'esplosività contenutistica della proposta de “l'Altra Europa con Tsipras” che pure con mille ed un difetto o limite , ha in sé un portato d'assoluta novità e di “visione implicita” della massima importanza. È quasi ovvio che anche dall'area del PSE e degli amichetti europeistidi Shultz  (più o meno travestiti ed infiltrati) arrivino attacchi e calunnie, visto che essi ormai hanno venduto anima e corpo al sistema, eppure la dubbia garanzia di qualche de benedettiano all'interno delle file della lista stessa fa sottovalutare questo pericolo, così come si sottovaluta quello degli “antisistemici per moda e diletto” o degli “interclassisti urlanti”, che sono, alla fine, raffinati travestimenti (semplicisticamente, perché in realtà rappresentano anche contraddizioni interne al sistema stesso di cui dovremmo saper approfittare) di quello stesso sistema che per meglio matare i popoli dell'Europa deve passare, ovviamente, e senza alcun dubbio sul nostro corpo, pur debole e malato. C'è bisogno di sinistra ... e spiegatemi (mi scusino le signore ed i sensibili) cosa cazzo stiamo aspettando



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