di Giandiego Marigo
Torno molto spesso su argomenti attinenti alla comunicazione ed al
linguaggio, forse perché ritengo che molto del successo di una
qualsivoglia diffusione od implementazione anche di alto profilo
ideale e spirituale, quale quella che per me è importante, dipenda
da questo.
Non già dalla capacità di manipolazione e convincimento, tipica del
marketing e delle scelte comunicative del potere si badi, ma, a mio
umilissimo parere, di quella di trasmettere il portato di verità e
di sincerità che dovrebbero riempire e motivare i nostri discorsi
Facciamo
un esempio due
sono
le notizie di rilievo , da
questo punto di vista,
in questi tempi. Esse
ormai sono divenute pane quotidiano, entrambe
riprese
ed esasperate
dai media amici e dall'area dei “vendicatori
grillini”, non
a caso.
Da
una parte le impotenze e le imbecillità del
“Principino
del Nulla”
e
del suo buffo e grottesco governicchio di rottamati-riciclati, con il
suo rapporto
“d'amor conflittuale”
con il suo mentore e padre morale quell'Imperatore Farlocco che se
non ci fosse ce lo inventeremmo.
Dall'altra
i silenzi
ed i non ricordo
di Vendola approposito dell'ILVA e di Taranto o delle imprese della
prode
“signora del sallotto buono”
la presidente della Camera dei Deputati.
Non
a caso queste notizie vengono esaltate, pompate, ripetute a distesa.
Proprio
laddove esse faranno più male, da quell'area travestita da
“Alternativa al Mainstream”
Per
carità non ci si confonda , nessuno qui vuole giustificare o
difendere, o
sostenere che ogni cosa che provenga da l'area sopracitata sia
solamente fango, tutt'altro stiamo parlando di uso della verità in
termini manipolatori,
questi fenomeni sono e restano una vergogna ed un gravissimo errore
per quella che loro insistono a chiamare “sinistra”
, ma che noi che sinistra siamo davvero dovremmo
definire
“prostituzione
al centrismo”
o
al
massimo“pseudo-sinistra”
e
mi viene rabbia al dovermi impantanare in queste discussioni, che
pure necessarie, mi diventano estremamente fastidiose e dolorose.
Se
ne parli quindi per notarne i risvolti , per andare dentro all'uso
che, senza parere, ne fa il sistema.
Affidare
all'area “neo
moralista”,
ma non per questo men che sistemica, questa critica tambureggiante è
astuzia di “pregiata”
fattura, un equilibrismo sistemico che permette, per assurdo di
criticare da sinistra (anche se si sostiene che questo non abbia
alcuna rilevanza) quel che rimane della sinistra stessa chiudendola
in una morsa di “attacco
alla credibilità”
che viene portato a tenaglia.
Non
è nuovo questo metodo che in qualche modo si rifà al classico
divide
et impera,
è
stato usato spesso, anche negli anni addietro, le lobby De
Benediettiana e "Neo Fattista" non sono certo una novità, ma se in passato la forza
montante e la creatività dirompente di un movimento in ascesa aveva
la capacità di “mettere
a tacere”
questi tentativi (che sono riusciti solo sul medio-lungo periodo e
con molta fatica) oggi non è così ed ogni volta che questo avviene
si infigge dolorosamente e profondamente, nei cuori e nelle anime
della gente che da queste parti vive ed opera … il che è
esattamente quel ch'essi si prefiggono. Orientare,
controllare e gestire il dissenso, annullandone e contenendone la
pericolosità, distraendo dagli obbiettivi principali e deviandone
l'efficacia su quelli secondari e meno pericolosi.
Se
da una parte quindi il
potere gioca il suo ruolo di sempre,
dall'altra quella che, ormai lo si sarà ampiamente compreso (per
quei pochi che seguono le mie farneticazioni da sempre), preferisco
chiamare AreA
di Progresso e di Civiltà non
riesce ancora a “Fare
Notizia”.
Non
ha cioè affinato l'abilità d'essere propositiva e penetrante
“culturalmente”
sino al punto di potere “resistere”
agli attacchi farneticanti e mediatici del sistema e dei suoi servi
d'ogni collocazione.
Lo
ripeto, questo discorso non vuole assolvere nessuno.
L'intervento
necessario sulla morale
e sull'etica
a sinistra è e resta di primaria importanza, così come la stupidità di chi espone il fianco a queste critiche, più o meno in buona fede, ma esso deve essere
unito ad una vigilanza contro la dabbenaggine e l'ingenuità dettate
dalla debolezza e dal vuoto culturale che stiamo attraversando. Il deserto di cui si è spesso pèarlato
Si
prenda per esempio , parlando dei nostri giorni, l'esplosività
contenutistica della proposta de “l'Altra
Europa con Tsipras” che
pure con mille ed un difetto o limite , ha in sé un portato
d'assoluta novità e di “visione
implicita” della
massima importanza. È quasi ovvio che anche dall'area del PSE e
degli amichetti europeistidi Shultz (più o meno travestiti ed infiltrati) arrivino attacchi e calunnie,
visto che essi ormai hanno venduto anima e corpo al sistema, eppure
la dubbia garanzia di qualche de benedettiano all'interno delle file
della lista stessa fa sottovalutare questo pericolo, così come si
sottovaluta quello degli “antisistemici
per moda e diletto”
o degli “interclassisti
urlanti”, che
sono, alla fine, raffinati travestimenti (semplicisticamente, perché
in realtà rappresentano anche contraddizioni interne al sistema
stesso di cui dovremmo saper approfittare) di quello stesso sistema
che per meglio matare i popoli dell'Europa deve passare, ovviamente,
e senza alcun dubbio sul nostro corpo, pur debole e malato. C'è bisogno di sinistra ... e spiegatemi (mi scusino le signore ed i sensibili) cosa cazzo stiamo aspettando
Nessun commento:
Posta un commento