di Marigo Giandiego
Non sono un fan accecato
ed accanito di Enrico Berlinguer, faccio parte di quella generazione
che lo ha fortemente criticato, lo stimo, lo ritengo l'ultimo
segretario d'un vero PCI, ma non dimentico come egli sia l'inventore
di quel “Compromesso Storico” che tutto mandò a
catafascio e non glielo perdono, ma qui vorrei parlare d'altro, oggi.
In uno dei suoi ultimi
discorsi egli perorò sulla questione morale, pure con un PCI che
iniziava, già da allora a mostrare le code sulla questione, pur
nonostante ne centrò con grande lungimiranza l'importanza, tanto
che questo suo discorso viene a tutt'oggi citato un po' da tutti ed
anche un poco a sproposito.
Eppure pur con
riferimenti numerosi e corposi che addirittura lo superano
ampiamente, perdendosi nella nebbia delle origini oggi la sinistra ed
ancor meno la pseudo-sinistra piddina sembrano non volere affrontare
affatto questa tematica ed ancor meno paiono volersi interrogare
sulla sua incombenza, ormai sin troppo evidente, anzi, insistono nel
ritenerla secondaria, mostrando e non difendendo affatto il fianco
dagli attacchi strumentali dei “moralisti urlanti del nulla”.
Dimostrando pienamente e dolorosamente tutto il disastro spirituale e
morale che la sconfitta culturale dei suoi valori ha provocato fra le
sue fila e nella sue premesse.
Eppure, sotto moltissimi
aspetti, questo discorso sull'etica e sulla moralità , nasce proprio
a sinistra e quivi trova la sua “naturale” collocazione
valoriale, ma oggi i pragmatici ed i geni del marketing, che
imperversano ed ammorbano le sue fila sembrano averlo completamente
dimenticato nella loro assoluta corruzione culturale e nella scelta
cosciente di “accettare le regole del gioco” di una
società a capitalismo avanzato.
Il continuo sollevarsi e
scoprirsi di altarini, sinceramente miserevoli ed anche riprovevoli,
i continui e pressanti richiami della magistratura alla correttezza
formale e sostanziale. L'abitudine inveterata all'auto-assoluzione.
Il fatto che costantemente ed in modo trasversale permanga la
certezza assoluta che si prendano responsabilità istituzionali
essenzialmente per il malloppo ch'esse possono apportare.
Questo è la causa per la
quale le accuse “d'essere tutti uguali” alla fine vengono
confermate,m purtroppo, dall'evidenza della realtà.
É sin troppo facile
affondare il coltello nel burro o “sparare sulla croce rossa”
come il gergo popolare definisce il rimarcarequestioni sin troppo
evidenti.
È pur vero che ormai
l'antagonismo politico si svolge a colpi, incrociati, di denunce e di
scoop, e che basti accedere ad un posto di responsabilità per
vedersi scatenare a ddosso ogni sorta di illazione e calunnia, ma è
senz'altro vero che è banalmente sin troppo facile beccare chiunque
con le mani nella marmellata.
Ed allora la questione si
pone! Urgente , immanente, pesante.
Non ha alcun senso non
affrontarla ed a mio parere essa va posta, da sinistra, come
questione di primaria importamza.
Nell'AreA di Progresso e
Civiltà che io vedo la questione è primaria, perché è pur vero
che non è contraddizione fondamentale rispetto a quella delle classi
fra loro, ma è anche vero che la credibilità di qualsiasi discorso
e di qualsiasi contenuto, anche fondamentale, passa innanzi tutto da
lì.
Non esiste verità e
sincerità dove ci sia corruzione e peculato, non può esistere.
La mia sinistra lo sa ed
ha il coraggio di affrontare l'argomento , anche quando riguardi se
stessa.
Molti errori sia di
contenuto che di linguaggio sono stati commessi sulla questione
morale, per non parlare di sottovalutazioni, arroganze e palesi,
sconcertanti negazioni. Ed ancora ci tocca riferirci soprattutto a
quella che io chiamo Pseudo-Sinistra, perché, purtroppo, è
quell'area che il sistema convenientemente spaccia come “sinistra”,
ma diciamolo, la vicinanza forzata da un bipolarismo folle, sta ,
rapidamente infettando anche i reggi-coda e i paggetti, pure in
apparenza migliori.
Oggi è ormai all'ordine
del giorno, la triste regola che “l'infilare le mani nella cassa” ed “il
giocare con le diarie” sia “normalizzato”, così come la disponibilità a svendersi per un piatto di lenticchie e trenta denari in fondo una/o fa
politica per quello no?
La logica è tutta
italiota e profondamente radicata in un popolo cresciuto fra mazzette
e raccomandazioni, se capita di andare lì, di “accedere alle
stanze” chi non lo farebbe e soprattutto perché non farlo. Non
a caso quelli stessi italioti si riconoscono alla fine in questi
politici ed in questa politica, non si spiegherebbe altrimenti il
fatto che continuino a “votarli" ed a “cascarci” ... puntualmente ed immancabilmente come innocui e
provvidenziali, per i politici, boccaloni. Tanto da rendere "eclatanti ed implicitamente condivise" queste vergognose "regole del gioco".
Le cose stanno così ... Questa è la politica ... Per fare ci si deve sporcare le mani ... Non ci si può fare nulla ... ed altri luoghi comuni di questo genere.
Gli scandali che
riguardano la gestione spendacciona di Renzi o l'appropriazione
indebita della sottosegretario alla cultura Barracciu, ma anche la
montagna di casi precedenti e quelli ancora da venire ma certi e
rigorosamente bipartisan … bèh dovrebbero farci comprendere perché
oggi sia così difficile parlare di valori a sinistra ed essere
creduti … eppure ... continuiamo ,
stupidamente a dare il fianco, alle zanne di coloro che hanno fatto
della morale... l'unica questione e la usano in modo
assolutamente e totalmente strumentale...ma diciamocelo non ci
sarebbe modo migliore di rispondere alle loro accuse di “essere
tutti uguali” se non
l'evidenza assoluta di essere diversi, il che non mi pare nemmeno
all'ordine del giorno.
C'È
BISOGNO DI SINISTRA, ASSOLUTO, COSì COME C'È BISOGNO DI UNA
CULTURA ALTRA E NON SISTEMICA, CHE PONGA LA QUESTIONE MORALE NELLA
GIUSTA LUCE E COME PARTE DI UN DISCORSO VALORIALE E
DI FONDO … DITEMI … COSA
STIAMO ASPETTANDO?
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