giovedì 20 marzo 2014

LA SINISTRA E LA QUESTIONE MORALE






di Marigo Giandiego

Non sono un fan accecato ed accanito di Enrico Berlinguer, faccio parte di quella generazione che lo ha fortemente criticato, lo stimo, lo ritengo l'ultimo segretario d'un vero PCI, ma non dimentico come egli sia l'inventore di quel “Compromesso Storico” che tutto mandò a catafascio e non glielo perdono, ma qui vorrei parlare d'altro, oggi.
In uno dei suoi ultimi discorsi egli perorò sulla questione morale, pure con un PCI che iniziava, già da allora a mostrare le code sulla questione, pur nonostante ne centrò con grande lungimiranza l'importanza, tanto che questo suo discorso viene a tutt'oggi citato un po' da tutti ed anche un poco a sproposito.
Eppure pur con riferimenti numerosi e corposi che addirittura lo superano ampiamente, perdendosi nella nebbia delle origini oggi la sinistra ed ancor meno la pseudo-sinistra piddina sembrano non volere affrontare affatto questa tematica ed ancor meno paiono volersi interrogare sulla sua incombenza, ormai sin troppo evidente, anzi, insistono nel ritenerla secondaria, mostrando e non difendendo affatto il fianco dagli attacchi strumentali dei “moralisti urlanti del nulla”. Dimostrando pienamente e dolorosamente tutto il disastro spirituale e morale che la sconfitta culturale dei suoi valori ha provocato fra le sue fila e nella sue premesse.
Eppure, sotto moltissimi aspetti, questo discorso sull'etica e sulla moralità , nasce proprio a sinistra e quivi trova la sua “naturale” collocazione valoriale, ma oggi i pragmatici ed i geni del marketing, che imperversano ed ammorbano le sue fila sembrano averlo completamente dimenticato nella loro assoluta corruzione culturale e nella scelta cosciente di “accettare le regole del gioco” di una società a capitalismo avanzato.
Il continuo sollevarsi e scoprirsi di altarini, sinceramente miserevoli ed anche riprovevoli, i continui e pressanti richiami della magistratura alla correttezza formale e sostanziale. L'abitudine inveterata all'auto-assoluzione. Il fatto che costantemente ed in modo trasversale permanga la certezza assoluta che si prendano responsabilità istituzionali essenzialmente per il malloppo ch'esse possono apportare.
Questo è la causa per la quale le accuse “d'essere tutti uguali” alla fine vengono confermate,m purtroppo, dall'evidenza della realtà.
É sin troppo facile affondare il coltello nel burro o “sparare sulla croce rossa” come il gergo popolare definisce il rimarcarequestioni sin troppo evidenti.
È pur vero che ormai l'antagonismo politico si svolge a colpi, incrociati, di denunce e di scoop, e che basti accedere ad un posto di responsabilità per vedersi scatenare a ddosso ogni sorta di illazione e calunnia, ma è senz'altro vero che è banalmente sin troppo facile beccare chiunque con le mani nella marmellata.
Ed allora la questione si pone! Urgente , immanente, pesante.
Non ha alcun senso non affrontarla ed a mio parere essa va posta, da sinistra, come questione di primaria importamza.
Nell'AreA di Progresso e Civiltà che io vedo la questione è primaria, perché è pur vero che non è contraddizione fondamentale rispetto a quella delle classi fra loro, ma è anche vero che la credibilità di qualsiasi discorso e di qualsiasi contenuto, anche fondamentale, passa innanzi tutto da lì.
Non esiste verità e sincerità dove ci sia corruzione e peculato, non può esistere.
La mia sinistra lo sa ed ha il coraggio di affrontare l'argomento , anche quando riguardi se stessa.
Molti errori sia di contenuto che di linguaggio sono stati commessi sulla questione morale, per non parlare di sottovalutazioni, arroganze e palesi, sconcertanti negazioni. Ed ancora ci tocca riferirci soprattutto a quella che io chiamo Pseudo-Sinistra, perché, purtroppo, è quell'area che il sistema convenientemente spaccia come “sinistra”, ma diciamolo, la vicinanza forzata da un bipolarismo folle, sta , rapidamente infettando anche i reggi-coda e i paggetti, pure in apparenza migliori.
Oggi è ormai all'ordine del giorno, la triste regola che “l'infilare le mani nella cassa” ed “il giocare con le diarie” sia “normalizzato”, così come la disponibilità a svendersi per un piatto di lenticchie e trenta denari in fondo una/o fa politica per quello no?
La logica è tutta italiota e profondamente radicata in un popolo cresciuto fra mazzette e raccomandazioni, se capita di andare lì, di “accedere alle stanze” chi non lo farebbe e soprattutto perché non farlo. Non a caso quelli stessi italioti si riconoscono alla fine in questi politici ed in questa politica, non si spiegherebbe altrimenti il fatto che continuino a “votarli" ed a “cascarci” ... puntualmente ed immancabilmente come innocui e provvidenziali, per i politici, boccaloni. Tanto da rendere "eclatanti ed implicitamente condivise" queste vergognose "regole del gioco". 
Le  cose stanno così ... Questa è la politica ... Per fare ci si deve sporcare le mani ... Non ci si può fare nulla ... ed altri luoghi comuni di questo genere.
Gli scandali che riguardano la gestione spendacciona di Renzi o l'appropriazione indebita della sottosegretario alla cultura Barracciu, ma anche la montagna di casi precedenti e quelli ancora da venire ma certi e rigorosamente bipartisan … bèh dovrebbero farci comprendere perché oggi sia così difficile parlare di valori a sinistra ed essere creduti … eppure ... continuiamo , stupidamente a dare il fianco, alle zanne di coloro che hanno fatto della morale... l'unica questione e la usano in modo assolutamente e totalmente strumentale...ma diciamocelo non ci sarebbe modo migliore di rispondere alle loro accuse di “essere tutti uguali” se non l'evidenza assoluta di essere diversi, il che non mi pare nemmeno all'ordine del giorno.

C'È BISOGNO DI SINISTRA, ASSOLUTO, COSì COME C'È BISOGNO DI UNA CULTURA ALTRA E NON SISTEMICA, CHE PONGA LA QUESTIONE MORALE NELLA GIUSTA LUCE E COME PARTE DI UN DISCORSO VALORIALE E DI FONDO … DITEMI … COSA STIAMO ASPETTANDO?

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